INDULGENZA: un dono che la Chiesa cattolica offre ai fedeli, affinché sia dato a ciascuno di realizzare una conversione profonda ed efficace, eliminando anche l’impronta negativa che i peccati hanno lasciato.
Si tratta di una secolare proposta spirituale tipica del Giubileo, per la quale è necessario soffermarsi su alcuni concetti chiave legati al sacramento della Riconciliazione.
Nel catechismo della chiesa cattolica leggiamo: “le indulgenze sono la remissione davanti a Dio della pena temporale meritata per i peccati, già perdonati quanto alla colpa, che il fedele, a determinate condizioni, acquista, per se stesso o per i defunti mediante il ministero della Chiesa, la quale, come dispensatrice della redenzione, distribuisce il tesoro dei meriti di Cristo e dei Santi”.
Dunque, anche dopo che la colpa dei peccati è stata perdonata mediante l’assoluzione, resta da rimettere la “pena temporale”. Essa è “l’impronta negativa che i peccati hanno lasciato nei nostri comportamenti e nei nostri pensieri”, frutto della storia di ciascuno quando si “scontra” con l’abitudine al peccato che lascia “segni-cicatrici” anche nella carne. Il perdono innesca e rende possibile il necessario cammino di conversione grazie al quale il peccatore può ricostruirsi come uno che vive nell’amore.
L’indulgenza plenaria pertanto è uno dei modi attraverso cui la Chiesa si fa carico di sostenere la nostra debolezza, affinché ci sia dato di realizzare una conversione profonda ed efficace, eliminando anche «l’impronta negativa» che i peccati – nostri o altrui – hanno lasciato nel mondo.
Realizzare una conversione profonda – che resta affidata alla libertà del singolo – è come adeguare, anche con un po’ di fatica, muscoli, nervi, respiro, battito cardiaco al disegno della volontà. In questo Dio non può sostituirci: ci ha creati liberi, e senza la nostra libertà non può redimerci.
L’indulgenza non sostituisce il difficile lavorio dell’amore (…); essa è piuttosto l’aiuto della Chiesa volto a favorire l’opera sempre difficile dell’amore.
Karl Rahner, gesuita e teologo