Il Protocollo firmato tra il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministro dell’Interno e il Presidente della C.E.I. ha stabilito le norme per poter riprendere le Celebrazioni liturgiche con la presenza dei fedeli.
Il Protocollo intende «tenere unite le esigenze di tutela della salute pubblica con indicazioni accessibili e fruibili da ogni comunità ecclesiale». Declina così parole d’ordine inderogabili come distanziamento, protezione, scaglionamento, controllo.
Come ha scritto in una lettera indirizzata alle comunità il Vicario Episcopale per l’Educazione e la Celebrazione della Fede, don Mario Antonelli, ” Certamente avvertiamo il rischio – reale – che queste «necessarie misure da ottemperare con cura» penalizzino il senso dell’Eucaristia e del suo frutto, la sua bellezza sommamente desiderabile di comunione grata con il Signore Gesù e di comunione ecclesiale, nella libertà gioiosa dei figli di Dio. Insieme, il sensus fidei del popolo di Dio ci invita a non pretendere l’incanto di condizioni ideali per celebrare quella grazia che – lo sappiamo – mai è schizzinosa nei confronti della storia e dei suoi contrattempi, delle sue leggi e delle sue tribolazioni. Osiamo dunque qualche passo, con pazienza. Che vuol dire con la passione dell’amore del Signore, patendo i tempi con il loro carico di disagi e di restrizioni, pazientando nell’attesa di condizioni che gradualmente consentano di celebrare ancor più degnamente l’Eucaristia. “
A breve verranno rese note le modalità individuate dalla nostra comunità per l’ accesso alle funzioni liturgiche nelle due chiese parrocchiali.