Le catechiste si raccontano nel tempo della pandemia

Dalle pareti di casa…connessi al mondo intero!

Continuando a volgere il nostro sguardo alle persone, abbiamo chiesto ad alcune catechiste della nostra comunità pastorale di testimoniarci il loro “incontro” coi ragazzi in questo tempo particolare.

Si intrecciano così le loro riflessioni, con delle parole chiave…

Da un giorno all’altro abbiamo dovuto sospendere i nostri incontri. Eravamo pronti ad iniziare il periodo di quaresima, si avvicinava anche il momento per ricevere i sacramenti, ma…covid-19 ha fatto diventare tutto deserto. Non potevamo però permettere che anche la preghiera e la fede, con questo nuovo silenzio, lo diventassero!

Volevamo far sentire la nostra vicinanza e spiegare ai ragazzi che non li avremmo lasciati soli a camminare, che Gesù teneva per mano tutti…

Allora via: con don Giovanni abbiamo deciso di raggiungere i ragazzi con le loro famiglie. Videomessaggi, videochiamate, video sul canale youtube della comunità. E poi le dirette della santa messa per rivivere anche i luoghi della comunione, rivedere i volti dei giovani, dei catechisti, dei cantori che a turno hanno animato le varie liturgie. La via Crucis del venerdì santo è stata trasmessa dall’oratorio, proprio per far rivivere ai ragazzi il luogo dove ci si trovava una volta a settimana per la catechesi, per fare sport, per il divertimento dopo la scuola.

I ragazzi sono stati bravissimi: nonostante la paura e l’incertezza di questo momento, hanno sopportato la “solitudine”, hanno rispettato le regole, hanno trasmesso i loro stati d’animo con disegni, piccoli gesti, emoticon nei messaggi. Da loro traspare sempre la voglia di ricominciare!

Ancora nel mezzo di questa esperienza, di questo tempo che stiamo vivendo, proprio i ragazzi ci consegnano queste parole:

noi catechiste, attraverso le videochiamate, abbiamo potuto vedere il loro stupore, i loro sorrisi, la loro felicità per una telefonata, e ricevere – attraverso le loro parole, il loro grazie e i loro occhi – un mondo di amore.

Aspettiamo allora la Fase 3, quando il rivederci, il ri-incontrarci, il ripartire sarà sempre con la certezza che non siamo mai stati da soli, che non ci siamo dimenticati gli uni degli altri.