Mai come questo anno il primo giorno di scuola sarà vissuto con ansia e trepidazione, sia da parte dei genitori che degli alunni.
Dopo mesi di lock-down, durante i quali ci siamo incoraggiati dicendo “andrà tutto bene”, il 14 settembre suoneranno le campanelle in tante scuole italiane.
Sarà un inizio diverso con tante regole da rispettare, ma con una grande voglia di ritrovarsi e ricominciare.
Saremo forse sorpresi nel vedere tanti cartelli e nastri colorati che delimiteranno i percorsi; dovremo essere attenti e rispettosi delle regole, ma la voglia di iniziare a rivedere i compagni, le docenti, le aule è grande come grande sarà l’avventura di questo anno scolastico che sta per iniziare.
La vita è un po’ cambiata, come sottolinea un insegnante che afferma che “le regole servono a proteggere la vita, non bastano però a dare la vita, che nasce e cresce con relazioni generative e qualità professionale”… e la scuola è un luogo che educa anche al pensiero critico, cioè rende capaci di trovare l’essenziale.
Scuola che è accoglienza di tutti e che ha speranza per ogni persona, riuscendo a scoprire le capacità nascoste in ognuno, scuola che è piena di vita e aiuta ciascuno a vivere bene, a rispettarsi, a conoscersi, a costruire la casa comune dove si vive. Scuola che è davvero così importante! Che insegna ad usare la testa, a conoscere i problemi, a capirli e a ragionare. Scuola che è preparare il futuro, che già inizia oggi.
A questo sempre valido augurio, si aggiunge anche quello del nostro arcivescovo Mario Delpini che ha voluto esprimere la sua vicinanza scrivendo una preghiera per la scuola, benedicendo ogni giorno come tempo di occasione per il bene, per gli incontri, per la vita di ciascuno che nella quotidianità esprime vocazione a servire e ad amare.
Ha inoltre dedicato a tutti i dirigenti, i docenti e al personale scolastico un videomessaggio, in occasione dell’inizio di questo anno scolastico, così importante e complesso.