Sant’Ambrogio diceva: “ogni età è matura per Cristo”, e mai come quest’anno ne abbiamo avuto la testimonianza. Fare memoria di santi e beati, ci fa ricordare di essere fieri del nostro battesimo, coerenti con la nostra identità cristiana, essere e divenire persone piene e colme di grazia divina.
Ciascuno di noi è chiamato a diventare santo, a realizzare cioè in pieno il motivo per cui esiste, a centrare il bersaglio, lasciandosi costruire da Dio. Ce l’ha mostrato di recente il giovane beato Carlo Acutis, ragazzo della diocesi di Milano, che ha costellato la sua giovane vita di piccole scelte straordinarie vissute nell’ordinario. QUI un articolo speciale sul nuovo beato
Cognome: Acutis
Nome: Carlo
Età: 15 anni
Data memoria: 12 ottobre
Segni particolari: appassionato di informatica, voglia di vivere, prorompente allegria, innamorato di Gesù, impegnato in oratorio e alla caritas…
Ci lascia il suo kit per diventare santi!
Chiara Badano, chiamata Chiara Luce per la radiosità del suo volto, dei suoi occhi e della sua anima, è un altro esempio di giovane beata.
Cognome: Badano
Nome: Chiara
Età: 19 anni
Data memoria: 29 ottobre
Segni particolari: tenace, altruista, grandi occhi limpidi, sorriso aperto, simpatica, ama la neve e il mare, pratica molti sport, entusiasta per le piccole cose, felicità per le amicizie, ha un debole per le persone anziane che copre di attenzioni.
Una breve vita la sua, ma così intensa da lasciare un segno profondo nella memoria di chi l’ha conosciuta e in chi viene a contatto oggi con lei. Trovava Gesù nei lontani, negli atei e tutta la sua vita è stata una tensione all’amore concreto per tutti. Dinamica, sportiva, bella, Chiara si sente amata da Dio e lo vuole portare a tutti coloro che incontra sulla sua strada, con la sua testimonianza di serenità e generosa disponibilità. Il suo motto è “Io non devo dire di Gesù, ma devo dare Gesù con il mio comportamento”. Anche dopo la diagnosi della malattia che la porterà ad affrontare un periodo difficilissimo, al suo fianco parenti e amici continuano a respirare aria di festa: chiacchiera volentieri, gioca, scherza. Chiara Lubich, fondatrice del movimento dei focolari alla quale Chiara appartiene, nel risponderle le assegna un nuovo nome: Chiara Luce. Ed è da quel momento che tutti iniziano a chiamarla così.
Ma ci sono anche T E S T I M O N I da conoscere per la loro fede espressa, giorno dopo giorno, che lasciano segni. Ne è un esempio recente Marco Gallo, ragazzo genovese trasferitosi in Brianza dove frequentava le scuole superiori. Il 5 novembre 2011, mentre si recava a scuola, viene investito e muore. La sera prima aveva scritto sul muro della sua camera, accanto al crocifisso: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo?»
Cognome: Gallo
Nome: Marco
Età: 17 anni
Segni particolari: testimone, intensità incontenibile, uragano di vita, ricerca della felicità…
Marco fin da piccolo è attirato dall’anima; descrive la bellezza della natura, della casa, del cibo e degli amici, nei diari e nelle poesie, lodando Dio con una capacità incredibile di far immedesimare il lettore. Alla fine della terza media inizia a capire che la vita comoda proposta dal mondo, per lui fatta di cartoni, computer e giochi, non gli basta. La fede non gli interessa come forma ma in quanto risposta a tutta la sua umanità…per lasciarsi ispirare da questo testimone del nostro tempo si può fare riferimento al libro “Anche i sassi si sarebbero messi a saltellare”, ricordi e scritti dell’ultimo anno di vita di questo giovane che ha scoperto una Presenza capace di prendere totalmente sul serio la sua umanità, una Presenza che imprime alle giornate un’urgenza e un desiderio di essenzialità sempre più grandi.
Oggi, in un unico giubilo di festa la Chiesa ancora pellegrina sulla terra venera la memoria di coloro della cui compagnia esulta il cielo, per essere incitata dal loro esempio, allietata dalla loro protezione e coronata dalla loro vittoria davanti alla maestà divina nei secoli eterni.
(martirologio romano)
Fonte: www.santiebeati.it