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Speciale Giubileo / 5

Pellegrinaggio: una delle parole chiave dell’anno santo che indica e implica il mettersi in cammino.

Il giubileo chiede di metterci in cammino, di superare alcuni “confini, perché quando ci mettiamo in movimento non cambiamo solamente un luogo, ma trasformiamo noi stessi. Il viaggio inizia quando decidiamo di intraprenderlo. Anche Abramo nella Bibbia è partito, anche il ministero di Gesù nel Vangelo si identifica con un viaggio a partire dalla Galilea verso la città santa, Gerusalemme.

È Gesù che ci invita a metterci in cammino, quando, come ai discepoli ha chiesto – e ora chiede a noi – di accompagnarLo.

Ma quando un cammino diventa un pellegrinaggio cristiano? Papa Francesco ci indica alcuni segni importanti: il silenzio e il Vangelo, innanzi tutto.

Un pellegrinaggio prevede un cammino di silenzio, per ascoltare più “facilmente” Dio, attraverso la lettura e il confronto con il Vangelo che ci rende poi testimoni attivi di un modo di vivere specifico: quello della vita cristiana che chiama a uscire da se stessi, per andare incontro agli altri con generosità.

Scopo del cammino non è pertanto solo il raggiungimento di un luogo ma l’irrobustimento della testimonianza nella quotidianità. È questo infatti proprio il dono che si chiede a Dio, per i fedeli giunti al termine di un pellegrinaggio: «Effondi su di loro l’abbondanza delle tue benedizioni, perché rientrando alle proprie case proclamino con gioia, in parole e opere, le tue meraviglie».

Proponiamo un approfondimento sul tema del pellegrinaggio tratto dal sito www.umanesimocristiano.org.

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Fonte: chiesadimilano.it